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Cosa si intende per Postura?

Cosa si intende per Postura?

L’analisi della postura e del movimento umano costituiscono, al giorno d’oggi, una branca del settore biomedico in forte espansione e di grande interesse dal punto di vista clinico.

La valutazione delle caratteristiche della postura e del movimento, nonché delle loro variazioni rispetto ad una situazione di normalità, possono essere di enorme utilità in campo clinico per la diagnosi di particolari patologie a carico di uno dei sistemi coinvolti, così come per la pianificazione ed il controllo e la valutazione riguardo all’efficacia di specifici trattamenti riabilitativi; in particolare, è utile una valutazione quantitativa della postura e del movimento che può essere ottenuta solo utilizzando metodologie e tecnologie appropriate.

La postura è la posizione complessiva del corpo e degli arti e il loro orientamento nello spazio. Essa necessita dell’equilibrio che è la capacità di mantenere la verticalità durante la stazione eretta. L’insieme di queste due componenti consente la stabilità posturale, ovvero la capacità di controllare il centro della massa corporea in rapporto alla gravità e di stabilizzare segmenti corporei durante il movimento volontario.

Il mantenimento della stazione eretta, anche in condizioni di quiete, implica continui aggiustamenti posturali dei segmenti corporei (testa, tronco e arti), rispetto alla direzione verticale.

Come per ogni altro movimento, anche il controllo della postura vede coinvolto un sistema di forze e momenti che tende al bilanciamento e all’equilibrio (instabile) contro le azioni perturbanti interne (respirazione, pompa cardiaca) ed esterne (interazione con l’ambiente).

La stazione eretta, tipica della specie umana, è un processo intrinsecamente instabile. In tale posizione il corpo, lasciato a sé stesso, sarebbe inevitabilmente destinato a cadere.

Tuttavia… non cadiamo!

Anzi….la proiezione del vettore «gravità corporea» si mantiene all’interno di una superficie più piccola di 1 cm2 (meno dell’1% della superficie di appoggio disponibile).

Si deve allora concludere che il corpo umano dispone di una regolazione fine ed efficace del suo equilibrio che gli assicura un ampio margine di sicurezza, tenendolo ben lontano da un’uscita catastrofica dal suo stato.

Per mantenere l’equilibrio nella posizione ortostatica, il sistema di controllo centrale integra le informazioni afferenti dai sistemi vestibolarevisivosomatosensoriale 

Se uno di questi sistemi è alterato, il sistema di controllo è costretto a gestire in modo diverso le informazioni fornite dai vari ingressi sensoriali al fine di continuare a svolgere il compito motorio con un livello di affidabilità accettabile.

Le alterazioni possono essere di carattere patologico (es. cecità, patologie del SNC) ma possono anche essere introdotte artificialmente per comprendere le capacità di «ripesatura» dei segnali afferenti residui.

Dunque il mantenimento della posizione eretta, non è un fenomeno statico, come potrebbe sembrare a prima vista, bensì dinamico. Il corpo in posizione ortostatica oscilla per mantenere l’equilibrio.

Detto ciò, risulta quindi di fondamentale importanza potersi avvalere di tecniche innovative e di strumentazioni all’avanguardia che permettano di valutare il soggetto sia in statica che in dinamica in modo tale da:

  1. individuare anomalie e squilibri corporei
  2. definire l’implementazione di specifici piani di recupero, di riabilitazione, prevenzione da infortunio e nel caso di sportivi d’aumento delle performance sportive
  3. monitorare i risultati (follow up) delle suddette attività
  4. sviluppare progetti di ricerca in vari campi sia medici che sportivi