Biofeedback
Biofeedback
Biofeedback
PER COSA E’ UTILE:
- Cefalea muscolo-tensiva, cefalea vascolare di tipo emicranico, dolori cronici, dolori da contratture muscolari, torcicollo, sindrome temporo-mandibolare;
- Insonnia;
- Condizioni legate allo stress;
- Ansia;
- Tic;
- Balbuzie;
- Iperidrosi;
- Fobie;
- Attacchi di panico;
E’ una procedura di autoregolazione e riabilitazione psicofisiologica attraverso la quale l’individuo impara a controllare le proprie risposte fisiologiche, mediante un sistema di registrazione e retroazione delle stesse.
Il Biofeedback utilizza una strumentazione elettronica per indicare al soggetto alcuni dei suoi eventi interni, normali o anormali, sotto forma di segnali acustici o visivi, affinché la persona diventi consapevole dei propri stati interni e possa adottare strategie di controllo per entrare volontariamente nello stato desiderato e mantenerlo.
- Chi svolge un training di biofeedback è allenato a rilassarsi e a modificare i suoi comportamenti.
- Il rilassamento è la componente chiave nella riabilitazione di diversi disturbi, in particolare quelli causati o comunque peggiorati dallo stress
L’assunto di base nell’uso del biofeedback è, quindi, che le persone possano migliorare la propria salute e/o le proprie prestazioni imparando ad autoregolare le proprie funzioni corporee.
Il parametro maggiormente utilizzato nell’indagine dell’attivazione fisiologica è le Frequenza Cardiaca. Può essere definita come il numero medio di battiti cardiaci al minuto.
I valori normali della frequenza cardiaca sono circa 60-80 b/m, valori più bassi di 50 sono bradicardia, più alti di 90 sono tachicardici.
Si effettua il biofeedback della frequenza cardiaca per problemi di tachicardia causata da fattori emozionali e psicologici (non da cause organiche).
La Heart Rate Variability (variabilità cardiaca) è la naturale variabilità della frequenza cardiaca.
La HRV è correlata all’interazione fra il Sistema Nervoso Simpatico e Parasimpatico, più è alta e migliore è l’adattamento ad eventi stressanti. Il biofeedback in questo senso è utile al fine di normalizzare questo parametro quando è troppo basso.
Un altro parametro che viene utilizzato è la resistenza elettrica cutanea (GSR). Le variazioni derivano sostanzialmente dallo stato di umidità della pelle stessa dovuto all’azione delle ghiandole sudoripare sottostanti. Variazioni di questo parametro possono essere date da:
- Stimoli di tipo emozionali esterni (un rumore improvviso, un sospiro, una frase o una parola detta da qualcuno) provocano una caduta della resistenza elettrica.
- Lo stesso effetto si può ottenere con stimoli emozionali interni, per esempio immaginare scene paurose, o comunque a contenuto emotivo. Questa risposta transitoria, prende il nome di riflesso psico-galvanico
Esistono sostanzialmente due tipi di attività elettro dermica analizzabili in termini di resistenza elettrica:
- L’attività tonica: esprime il valore assoluto della resistenza elettrica cutanea e costituisce un indice dello stato generale di attivazione del sistema nervoso dell’organismo. Il valore tonico è più alto se l’individuo è tranquillo e rilassato.
- L’attività fasica: le rapide risposte provocate da stimoli prettamente emozionali, sensoriali o ideativi, come descritto in precedenza.
