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Ulcera da Stasi

Ulcera da Stasi

Ulcera da Stasi

La sindrome varicosa è una malattia cronica, evolutiva, nella maggior parte dei casi ereditaria. Non si eredita la varice ma la predisposizione a formarla per una debolezza congenita della parete venosa. Questa ad un certo punto della vita, che nella donna corrisponde spesso con la gravidanza, comincia a cedere, sfiancandosi, dando il via alla formazione di varici di vario aspetto e di gravità ingravescente. Gli aspetti clinici vanno dalle semplici teleangectasie, i cosiddetti capillari, a varici di grosso calibro e di notevole tortuosità, accompagnati da una sintomatologia, anch’essa ingravescente, caratterizzata da pesantezza alle gambe, irrequietezza, crampi notturni, gonfiore,  dolore, fino ad arrivare alla distrofia cutanea e l’ulcera. Prima di descrivere le varie terapie che possono essere proposte occorre innanzi tutto definire i reali scopi terapeutici in un paziente affetto da malattia varicosa: fino ad oggi il principale obbiettivo che si prefigge di raggiungere la stragrande maggioranza dei chirurghi, generali e vascolari, e dei flebologi è l’eliminazione delle varici, safeniche e/o extrasafeniche, allo scopo di sopprimere o di ridurre la stasi venosa. La flebectomia, lo stripping e le nuove tecniche chirurgiche come la laser-chirurgia, la radio-frequenza, come la scleroterapia classica, sono finalizzate unicamente alla soppressione delle varici, asse safenico compreso, quando è insufficiente.

Però lo scopo primario dovrebbe essere esclusivamente l’eliminazione o la riduzione della stasi venosa a prescindere dalla metodica o dalla tecnica utilizzata, rispettando il più possibile la natura, quindi ciò che l’evoluzione della specie umana in milioni di anni ci ha regalato: le vene safene e tributarie (vene afferenti).

Esse non rappresentano un errore della natura, ma un efficace sistema di drenaggio venoso oltretutto utile alla termoregolazione.

La metodica che adottiamo è quindi indirizzata alla conservazione di tali tronchi venosi ed è rappresentata essenzialmente dalla scleroterapia emodinamica e dall’E.S.E.C. (eco-sclerosi emodinamica conservativa).